É pressoché identica alla cartuccia a pallottola ordinaria M. 91-95, dalla quale differisce per avere il bossolo e la pallottola di diametro esterno inferiore di un decimo. La pallottola è di 4/10 più lunga. La carica è costituita da 1,45 gr di balistite in grani del n. 1. La cartuccia pesa in totale 21,8 gr. É identificata da una stella a cinque punte impressa, in rilievo, nel fondello.
Cartuccia a pallottola M. 91 per prova forzata di sbarre per canne di armi M. 91
É identica alla cartuccia per prova forzata M. 91. La carica è costituita da 2,25 grammi di balistite in grani del n. 1. La cartuccia pesa in totale 22,714 gr.
Cartuccia a pallottola M. 91-95 per prova forzata di sbarre per canne di armi M. 91
É identica alla cartuccia per prova forzata M. 91-95. La carica è costituita da 1,75 gr di balistite in grani del n. 1. La cartuccia pesa in totale 22,1 gr.
Cartuccia da lancio per bomba Benaglia Presenta lo stesso bossolo e la stessa carica di 2,28 gr. di solenite in tubetti della cartuccia a pallottola M. 91-95. La pallottola è sostituita da uno stoppaccio non forzato.
Cartuccia da lancio per tromboncino calibro 30 mm É utilizzata con il tromboncino modello 1943, ad anima rigata, copia del tromboncino tedesco GwGrGer (Gewehrgranatgerät M. 43). Il bossolo è identico a quello della cartuccia a pallottola M. 91-95, chiuso al colletto da un disco di cartoncino bianco bloccato con lacca.
6,5x52 mm. CARCANO
INTRODUZIONE
Nel 1888 il Ministero della Guerra incaricò la Commissione per le armi portatili, istituita presso la Scuola di Applicazione di Fanteria, di studiare un nuovo fucile, in sostituzione del mod. 1870/87. Infatti, i vantaggi conseguiti con l'adozione della cartuccia a pallottola mod. 1890 non erano senz'altro sufficienti a sfruttare i vantaggi delle polveri infumi.
Necessitava, quindi una ulteriore riduzione di calibro, come già era stato fatto nel 1886 in Francia e nel 1888 in Germania e Austria. Gli studi della Commissione iniziarono con canne da 8 e da 7,5 mm. Il segretario della Commissione, il maggiore d'Artiglieria Benedetti, propose l'adozione di un calibro tra il 6 ed il 6,5 mm.
Furono, così, costruite dalla Fabbrica d'Armi di Brescia delle canne in calibro 6 mm. ed in calibro 6,5 mm. che in prova dimostrarono qualità balistiche superiori alle iniziali aspettative. Nella seduta del 17 e 18 aprile 1890, la Commissione decise l'adozione del calibro 6,5 mm.
Lo studio di un proiettile che presentasse un conveniente coefficiente balistico, portò ad un proiettile piuttosto lungo, rispetto al calibro, che rendeva necessaria, però, una rigatura a passo elicoidale di notevole inclinazione, al fine di ottenere una velocità angolare sufficiente ad imprimere stabilità al proiettile durante la traiettoria.
Constatata, d'altra parte, una notevole usura delle righe, provocata dall'eccessiva inclinazione della rigatura, accompagnata da frequenti rotture all'incamiciatura del proiettile, venne proposta l'adozione di una rigatura a passo progressivo. Nelle prove di tiro comparato fra i due tipi di rigatura, i risultati ottenuti con la rigatura progressiva si dimostrarono superiori a quelli ottenuti con la rigatura elicoidale, per cui venne adottata la rigatura progressiva a 4 righe.
Per ovviare, invece, alla rottura dell'incamiciatura del proiettile, venne proposta l'adozione di proiettili di ottone, ma le esperienze in tal senso non si dimostrarono soddisfacenti, poiché, a causa della loro leggerezza, presentavano una traiettoria meno tesa oltre le distanze medie di combattimento.
Si dimostrarono migliori, invece, le prove condotte con proiettili in piombo con incamiciatura in maillechort, che furono, alla fine, adottati.
I primi studi furono condotti con bossoli con orlo a risalto (tipo Rimmed), ma più tardi il Laboratorio Pirotecnico di Bologna studiò un bossolo con scanalatura di presa (tipo Rimmless), adottato nella nuova cartuccia.
FASI DI LAVORAZIONE DEL BOSSOLO
Il bossolo di ottone viene ricavato da strisce di lamiera, di forma rettangolare, delle seguenti dimensioni:
lunghezza da 1445 a 1150 mm. larghezza da 85 a 86 mm. spessore da 3,46 a 3,52 mm.
Le operazioni necessarie sono:
Tagliatura e stozzatura:
Le strisce, opportunamente lubrificate su ambedue le facce, sono sottoposte ad una macchina denominata "taglia e stozza", munita di una matrice divisa in due parti di diametri differenti, di un punzone cavo, detto "taglia-disco", e di un punzone scorrevole entro il "taglia-disco". Segue la prima ricottura.
Primo trafilamento:
I bossoli sono sottoposti ad una prima fase di trafilamento. Segue la seconda ricottura.
Secondo trafilamento:
L'operazione è identica alla precedente, ma il bossolo si allunga maggiormente ed il diametro diminuisce. Segue la terza ricottura.
Terzo trafilamento:
Dopo questa fase, i bossoli sono sottoposti alla quarta ricottura.
Prima operazione del porta-capsula:
I bossoli sono lavorati ad una macchina, nella quale un punzone spinge il bossolo entro una apposita matrice fissa, tenendovelo fermo. Dalla parte opposta, avanza in senso contrario un contro-punzone, la cui punta è foggiata a stampo, che imprime sul fondello del bossolo l'incavo di inizio del portacapsula.
Quarto trafilamento:
Il procedimento è identico a quello degli altri trafilamenti, solo che nell'interno riporta un gradino circolare per l'appoggio della pallottola. Dopo questa fase, i bossoli sono immersi in un bagno acido a 99° e, quindi, in acqua fredda. In seguito, dopo essere stati lavati, sono asciugati in forno.
Pareggiamento alla bocca:
Una vota raffreddati, i bossoli passano ad appositi congegni detti "taglietti", che tagliano la parte eccedente del bossolo verso la bocca. I bossoli sono così pareggiati e ridotti alla lunghezza voluta.
Seconda operazione del porta-capsula:
I bossoli sono sottoposti ad una macchina identica a quella che ha eseguito la prima operazione che, mediante un apposito punzone, una matrice ed una spina a stampo, ultima il lavoro al porta-capsula ed alla incudinetta, pratica sul fondello un incavo circolare a sezione segmentale ed imprime in rilievo, nell'incavo, le iniziali del capo-tecnico, l'iniziale del Laboratorio e l'anno di fabbricazione.
Foratura dell'incudinetta:
In questa fase si provvede a forare l'incudinetta e ad adattarla alla giusta misura.
Prima ricottura a gas:
In questa fase, i bossoli subiscono una nuova ricottura limitata, però, alla sola parte superiore per dare al metallo una maggiore malleabilità prima di procedere alla formazione del cono.
Formazione del cono:
Dopo il raffreddamento, i bossoli sono lubrificati e passati alla macchina che esegue il cono maggiore, il cono minore e la parte cilindrica.
Dimensionamento della lunghezza del bossolo e accecatura nell'interno del colletto:
L'accecatoio asporta una certa quantità di metallo dall'interno del bossolo, aumentando il gradino ottenuto nel quarto trafilamento, al fine di poter introdurre più comodamente la pallottola, impedendole di scendere troppo.
Lavaggio di ultimazione:
I bossoli così ultimati sono lavati in bagno caldo, a 90°, di acqua e soda al 5% per 30÷35 secondi, poi risciacquati in acqua pura ed infine asciugati.
Scanalatura anulare di presa dell'estrattore:
In questa fase, un coltello circolare, appositamente profilato, pratica la scanalatura che serve da presa all'unghia dell'estrattore.
Seconda ricottura a gas:
Per rendere il metallo, incrudito dalla formazione del cono, nuovamente malleabile ed atto a subire la tripunzonatura trapezoidale che assicura la pallottola al bossolo, i bossoli sono sottoposti ad una seconda ricottura a gas, del tutto simile alla prima, con l'unica differenza che il riscaldamento del bossolo è limitato al colletto e la temperatura è mantenuta più bassa.
Dopo quest'ultima operazione, i bossoli sono passati alla scelta, dove sono visitati accuratamente e separati quelli che, per sfogliature, rigature, ammaccature od altri difetti di lavorazione o di metallo non possono essere caricati a pallottola, ma possono essere adoperati per le cartucce da salve o da esercitazione. I bossoli riscontrati privi di difetti, sono misurati con appositi strumenti verificatori per riscontrare che le dimensioni siano quelle prescritte dalle tavole di costruzione.
La cartuccia a pallottola M. 91 è stata modificata nel 1895 per ovviare a delle fughe di gas che si verificavano al fondello e per assicurare meglio l'innesco al bossolo.
Il bossolo di ottone presenta il fondello con un incavo a corona circolare nella faccia inferiore, stampato concentricamente al portacapsula, con i contrassegni ricavati in rilievo. La capsula di ottone, con fondello leggermente concavo all'interno, è caricata con la stessa miscela fulminante di quella della M. 91. La pallottola e la carica sono le stesse della M. 91. La cartuccia pesa in totale 22,339 grammi.
Cartuccia a pallottola ordinaria mod. 1891-95 con incamiciatura placcata al maillechort
É confezionata in pacchetti, come per le cartucce M. 91. I pacchetti sono avvolti con carta color arancione. Esternamente portano l'indicazione dell'anno e del luogo di fabbricazione, con la dicitura "M. 91-95". Sulla faccia anteriore porta un bollo con le iniziali del capo-tecnico collaudatore e sul coperchio un bollo con la lettera "O", per indicare che il caricatore è di ottone. Esistono anche pacchetti che portano sulla faccia maggiore una "O" e "Bossolo modificato 1895" racchiusi in un circoletto. La indicazione "O" manca sui pacchetti contenenti le cartucce disposte in caricatori di acciaio.
Pacchetti per cartucce a pallottola ordinaria. A sinistra il tipo avvolto in carta arancione
Cartuccia a pallottola M. 91-95 per armi M. 91 e per mitragliatrici
Negli anni successivi, la cartuccia a pallottola M. 91-95 subì altre modifiche che non ne variarono, però, la denominazione. La prima modifica consistette nella sostituzione della carica, che diventò di 2,28 grammi di solenite in tubetti. La solenite presenta una stabilità maggiore della balistite: è più lenta, contenendo meno nitroglicerina, e sviluppa minori pressioni (3270 atm. contro le 3950 atm.). I bossoli caricati a solenite presentavano, fino all'inizio della prima guerra mondiale, una croce sul fondello. Le cartucce prodotte dal Laboratorio Pirotecnico di Bologna vennero caricate a solenite dal 1906, mentre quelle prodotte dal Laboratorio Pirotecnico di Capua dal 1907. Altra modifica fu l'adozione della triplice punzonatura trapezoidale che fa penetrare l'ottone del bossolo in una apposita scanalatura anulare della pallottola opportunamente modificata, allo scopo di impedire la tensione alla bocca del bossolo sulla pallottola e la manomissione della cartuccia. Alcuni lotti prodotti dalla Società Metallurgica Italiana nel 1932 non presentano la triplice punzonatura, ma l'aggraffatura del colletto del bossolo. La triplice punzonatura venne definitivamente abolita all'inizio della seconda guerra mondiale e sostituita dall'aggraffatura del colletto del bossolo in una apposita scanalatura godronata della pallottola. Dal 1940, l'incamiciatura in maillechort fu sostituita da un'incamiciatura di acciaio placcato al maillechort od al tombacco. Dal 1942 furono allestiti anche bossoli di acciaio laccato. La cartuccia pesa in totale 22,644 grammi.
Dopo l'adozione delle armi modello 38, la denominazione della cartuccia cambia in "Cartuccia a pallottola M. 91-95 per armi M. 91 e M. 91-38 e per mitragliatrici".
É confezionata in pacchetti, come per le cartucce M. 91, avvolti con carta color arancione. Esternamente portano l'indicazione dell'anno e del luogo di fabbricazione, con la dicitura "A pallottola - Armi M. 91 e mitragliatrici - Solenite". Esistono altri due tipi di pacchetti per le cartucce caricate a solenite: il primo porta la dicitura "M. 91-95 - Solenite", il secondo la dicitura "A pallottola - M. 1891-95 - Solenite". Entrambi questi pacchetti contengono cartucce idonee all'esclusivo impiego nelle armi M. 91. Un pacco di cartucce contiene 18 pacchetti, è confezionato in cartoncino ed avvolto con una fasciatura di nastro: porta la dicitura "54 caricatori di cartucce a pallottola M. 91-95 per armi M. 91 e mitr. - Solenite". I pacchetti di modello più recente portano la dicitura "N. 3 caricatori di cartucce a pallottola da 6,5 per fucili e moschetti".
Cartuccia a pallottola M. 91-95 per tiri di esattezza
É identica alla cartuccia a pallottola M. 91-95, ma è allestita con il peso della carica, il diametro ed il peso della pallottola esatti.
É confezionata in pacchetti, come per le cartucce M. 91-95, avvolti con carta color arancione, con etichetta bianca e la dicitura "A pallottola per armi M. 91 per tiro di esattezza".
Cartuccia a pallottola per armi M. 91, ridotta
Cartuccia a pallottola ridotta per Società di Tiro a segno Nazionale
Questa cartuccia è stata studiata per risultare più economica, avendo carica e peso di pallottola minori, per dare pressioni minori e, quindi, meno usura all'arma, favorendo, così, l'uso in poligoni di tiro normali ed in particolar modo da parte delle Società di Tiro a Segno Nazionale.
É costituita da un bossolo di ottone, simile a quello delle cartucce a pallottola, dal quale differisce per avere il risalto anulare all'interno del colletto più in alto del normale, per permettere l'uso della pallottola più corta. La pallottola è costituita da un bossoletto di maillechort, con nucleo in piombo trafilato e compresso, di dimensioni ridotte rispetto alla normale cartuccia a pallottola, con riempitivo costituito da sabbia compressa, per ottenere un alleggerimento della pallottola, che pesa, così, solo 7 grammi. La carica è costituita da 1,10 grammi di balistite in grani del n. 2. La cartuccia pesa in totale 18,014 grammi.
Dopo la prima guerra mondiale, per facilitare l'identificazione, la pallottola è stata colorata in verde. La denominazione è diventata, in seguito, "Cartuccia ridotta per Società di Tiro a Segno Nazionale".
É confezionata in pacchetti, di forma parallelepipeda con invoglio di cartoncino, contenenti dieci caricatori completi, quindi, di 60 cartucce, avvolti con carta color bigio-azzurognolo. Esternamente portano due bolli, uno con l'indicazione dell'anno e del luogo di fabbricazione, l'altro con le iniziali del capo-tecnico collaudatore. Non presenta le consuete diciture.
Cartuccia a pallottola frangibile per armi M. 91
cartuccia a pallottola frangibile
Questa cartuccia è nata per ovviare ai rimbalzi riscontrati dall'uso nei poligoni delle cartucce ridotte per Società di Tiro a Segno, appena viste.
É costituita da un bossolo di ottone, identico a quello delle cartucce a pallottola ridotta. La pallottola è costituita da un bossoletto di maillechort chiuso al fondello, da una ogivetta di piombo trafilato e compresso, indurito al 4% di antimonio, che fuoriesce per 5÷6 mm dal bossoletto, da una certa quantità di pallini leggermente compressi e da un cilindretto di alluminio compresso, nella parte inferiore del bossoletto. La pallottola presenta due scanalature anulari: una verso la base, come per la cartuccia ridotta (più vicina alla base nelle cartucce tripunzonate ed un po' più in alto, in corrispondenza del colletto del bossolo, nelle cartucce più recenti, per permettere l'aggraffatura del colletto del bossolo) ed una quasi all'inizio dell'ogiva, che serve a favorirne la frangibilità. La pallottola pesa 7 grammi. La carica è costituita da 1,15 grammi di balistite in grani del n. 2. La cartuccia pesa in totale 18,064 grammi.
Nelle cartucce di fabbricazione successiva, con bossoletto di maillechort di lunghezza maggiore, l'ogivetta di piombo è visibile solo alla punta della pallottola.
Questa cartuccia non è contenuta in pacchetti.
cartuccia a pallottola frangibile modificata
Cartuccia a pallottola frangibile mod. 37, tipo Magistri, per armi M. 91
Cartuccia a pallottola frangibile mod. 37, tipo Magistri con palla placcata al maillechort e con palla placcata al tombacco
Il bossolo di ottone è identico a quello delle cartucce a pallottola frangibile appena descritte. La pallottola è costituita da un bossoletto anteriore ogivale di maillechort, contenente un cilindretto di alluminio visibile attraverso il foro dell'ogiva, investito su un bossoletto posteriore chiuso al fondello e contenente sabbia compressa e due cilindretti di piombo. Dalla seconda guerra mondiale, i bossoletti sono di acciaio placcato al tombacco. La pallottola pesa 7 grammi. La carica è costituita da 1,15 grammi di balistite in grani del n. 2. La cartuccia pesa in totale 17,80 grammi.
Inizialmente questa cartuccia non era confezionata in pacchetti. Più recentemente sono stati allestiti dei pacchetti che portano la dicitura "N. 3 caricatori di cartucce frangibili da 6,5 per fucili e moschetti".
Cartuccia a mitraglia M. 91 per armi M. 91
Adottata nel 1894, è destinata ad essere impiegata nei servizi di guardia e di ordine pubblico.
É costituita da un bossolo di ottone, simile a quello delle cartucce a pallottola, privo, però, del risalto anulare interno al colletto e con la parte interna del colletto di diametro minore. Il fondello è a faccia inferiore piana. La capsula di ottone è identica a quella delle cartucce a pallottola M. 91. La pallottola, del peso di 16,20 grammi, è costituita da un tubetto cilindrico di ottone, chiuso all'estremità inferiore, con tre tagli longitudinali che si estendono fino a 4 mm dall'estremità aperta. All'interno del tubetto sono contenuti 10 segmenti semicilindrici di piombo trafilato che, uniti a due a due, formano un cilindro retto, sormontati da una pallottolina ricavata dalla punta delle pallottole di cartucce per armi M. 91 riuscite di scarto di lavorazione. La carica è costituita da 1,50 grammi di balistite in grani del n. 1. Tra carica e pallottola è inserito un bioccolo di cotone idrofilo. All'uscita dalla canna, il tubetto di ottone si apre, lasciando liberi i segmenti e la pallottolina di piombo che costituiscono, così, altrettanti proiettili.
Sulla faccia inferiore del fondello sono impressi i soliti contrassegni di fabbricazione.
É confezionata in pacchetti, come per le cartucce a pallottola M. 91, avvolti con carta arancione, con coperchietto e fascia superiore del corpo di color bigio-azzurrognolo. Porta la dicitura "Metraglia M. 1891", oltre alle altre normali indicazioni.
Cartuccia a mitraglia M. 91-95 per armi M. 91
cartuccia a mitraglia mod. 91-95
Anche la cartuccia a mitraglia M. 91 è stata modificata nel 1895 per le stesse ragioni della cartuccia a pallottola.
Presenta le stesse caratteristiche della corrispondente M. 91, dalla quale differisce esclusivamente per il bossolo che è di modello 91-95. La cartuccia pesa in totale 27,639 grammi. Successivamente, come per la cartuccia a pallottola, venne sostituita la carica, che diventò di 1,25 grammi di solenite in tubetti. Anche questi bossoli, caricati a solenite, presentavano, fino all'inizio della prima guerra mondiale, una croce sul fondello. La cartuccia caricata a solenite pesa in totale 27,389 grammi.
All'inizio della seconda guerra mondiale, la pallottola a mitraglia fu modificata, sostituendo la pallottolina con incamiciatura in maillechort con un'ogivetta di piombo ed aumentando la lunghezza del bossoletto di ottone che, così, lascia scoperta alla punta l'ogivetta di piombo. Il peso della pallottola modificata è di 16,50 grammi.
cartuccia a mitraglia mod. 91-95 modificata
É confezionata in pacchetti, come per le cartucce a pallottola M. 91-95, avvolti con carta arancione, con coperchietto e fascia superiore del corpo di color bigio-azzurrognolo. Porta la dicitura "Metraglia M. 1891" per le cartucce caricate a balistite, e la dicitura "Metraglia M. 1891-95 - Solenite" per quelle caricate a solenite, oltre alle altre normali indicazioni. Più recentemente sono stati allestiti dei pacchetti che portano la dicitura "N. 3 caricatori di cartucce a mitraglia da 6,5 per fucili e moschetti".
Cartuccia da salve M. 91 per armi M. 91
É costituita da un bossolo di ottone, identico a quello delle cartucce a pallottola M. 91, dal quale differisce esclusivamente per avere il colletto del bossolo opportunamente modificato, che può essere sia di nuova fabbricazione, sia proveniente da scarti di lavorazione, sia da bossolo di cartucce sparati ed opportunamente riparati. In qualsiasi caso si imprimono quattro piccoli intagli a forma di croce nel fondello. La capsula è la stessa delle cartucce a pallottola M. 91. La pallottola è di carta color rosso arancione. La carica è costituita da 0,45 grammi di balistite in trucioli sminuzzati. Tra la carica e la pallottola è inserito un bioccolo di cotone idrofilo.
É confezionata in pacchetti, come per le cartucce a pallottola M. 91, avvolti con carta bigio-azzurrognola, con coperchietto e fascia superiore del corpo di color arancione. Porta la dicitura "Da salve M. 1891", con una lineetta verticale all'interno del bollo che contiene il luogo e la data di fabbricazione.
Cartuccia da salve M. 91-95 per armi M. 91
Presenta le stesse caratteristiche della corrispondente M. 91, dalla quale differisce esclusivamente per il bossolo che è di modello 91-95. Negli ultimi anni di produzione di questo modello, si possono incontrare delle pallottole con la carta irrobustita, riconoscibili per avere un dischetto di carta incollato all'ogiva.
Cartuccia da salve M. 91-910 per armi M. 91
Cartucccia da salve mod. 91-910
Adottata nel 1910, ma sperimentata già l'anno precedente, differisce dalla cartuccia a salve M. 91-95 per avere la pallottola in legno di pioppo, anziché in carta, di forma cilindrico-ogivale, cava internamente, di color arancione, di calibro crescente verso l'ogiva. Più tardi, viste le difficoltà di incameramento, la pallottola venne allestita con calibro costante e colorata di rosso-arancione. Anche la denominazione ritornò ad essere quella di "M. 91-95", tralasciando la denominazione "M. 91-910". La carica è sempre di 0,45 grammi di balistite in trucioli sminuzzati. Tra carica e pallottola è inserito un bioccolo di cotone idrofilo. La pallottola pesa 0,320 grammi e la cartuccia pesa in totale 10,694 grammi.
É confezionata in pacchetti, come per le cartucce da salve M. 91, avvolti con carta bigio-azzurrognola, con coperchietto e fascia superiore del corpo di color arancione. Porta la dicitura "Da salve M. 1891-95", con una lineetta verticale all'interno del bollo che contiene il luogo e la data di fabbricazione. In periodi più recenti, è stata confezionata in pacchetti portanti la dicitura "N. 3 caricatori di cartucce da salve da 6,5 per fucili e moschetti".
Cartuccia da salve per mitragliatrici
É costituita da uno speciale bossolo di ottone, di lunghezza uguale all'intera cartuccia a pallottola, chiuso mediante aggraffatura all'estremità anteriore. La carica è costituita da 0,84 grammi di balistite in truccioli sminuzzati. Nella finta pallottola è inserito un disco di feltro. La cartuccia pesa in totale 12,444 grammi.
Cartuccia da salve m. 91-95 per mitragliatrici , tipo Magistri
Cartuccia da salve per mitragliatrici mod. 91-95 tipo Magistri
Ha sostituito la precedente cartuccia da salve per mitragliatrici. La pallottola è costituita da un lamierino di ottone, arrotolato, ripieno di limatura di piombo, che si sfasciava all'uscita della volata dell'arma. La carica è costituita da solenite in tubetti. Sotto la pallottola è inserito un disco di feltro. La cartuccia pesa in totale 20,65 grammi.
Cartuccia da esercitazione M. 91 per armi M. 91
Presenta il bossolo di ottone identico a quello delle cartucce da salve M. 91, opportunamente ridotto nella parte cilindrica, senza il risalto interno del colletto e senza l'incudinetta porta capsula. La falsa pallottola è costituita da un bossoletto di ottone, di forma cilindrico-ogivale, che presenta quattro scanalature longitudinali, fra loro equidistanti. La pallottola è interamente brunita. Nel portacapsula è forzato un cilindretto di cuoio.
É confezionata in pacchetti, come per le cartucce a pallottola M. 91-95, avvolti con carta rossiccia. Porta la dicitura "Da esercitazione M. 1891".
Cartuccia da esercitazione M. 91-95 per armi M. 91
Cartuccia da esercitazione mod. 91-95 modifica 1910
É identica alla precedente, ma con bossolo M. 91-95. Nel 1909 è stata modificata per ovviare alla scarsa robustezza riscontrata. Adottata nel 1910, la nuova cartuccia da esercitazione presenta il bossolo con il portacapsula forato. La falsa cartuccia è identica a quella della cartuccia da esercitazione M. 91, ma è investita in un'anima di legno di faggio, la cui estremità inferiore penetra nel portacapsula forato. La falsa pallottola, con l'anima di legno, pesa 3,09 grammi e la cartuccia pesa in totale 12,680 grammi. Sono state allestite anche cartucce da esercitazione con bossolo di ferro laccato. Esiste anche una cartuccia da esercitazione, simile alla cartuccia da salve, con falsa pallottola e anima in legno di faggio, colorata in nero.
É confezionata in pacchetti, come per le cartucce da esercitazione M. 91, con la dicitura "Da esercitazione M. 1891-95". In periodi più recenti, è stata confezionata in pacchetti portanti la dicitura "N. 3 caricatori di cartucce da esercitazione da 6,5 per fucili e moschetti", per le cartucce con bossolo di ottone, oppure "N. 3 caricatori di cartucce da esercitazione da 6,5 con bossolo di ferro per fucili e moschetti", per le cartucce con bossolo di ferro
Cartuccia da esercitazione di modello sconosciuto
Cartuccia per tiro ridotto per armi M. 91
Cartuccia per tiro ridotto con cappellozzo e pallottolina
Adottata nell'ottobre del 1913, veniva impiegata per l'addestramento al tiro a 20 metri in locali chiusi. Veniva ricaricata direttamente dai reparti che la utilizzavano.
É costituita da un bossolo di ottone, senza fondello, avvitato su un tubo di acciaio temperato, forato longitudinalmente, opportunamente sagomato per costituire, nella parte posteriore del fondello e nella parte anteriore, una falsa cartuccia, cava internamente per permettere l'inserimento di una pallottolina di piombo indurito, del peso di 2,10 grammi. Nella parte posteriore del tubo di acciaio, veniva inserito un "cappellozzo" di ottone, del peso di 1,57 grammi, che contiene la capsula, l'incudinetta, la carica di balistite in trucioli sminuzzati ed un cilindretto di feltro o di cartoncino.
I cappellozzi sono contenuti in scatole di cartone, ricoperte con carta color verde e con un'etichetta bianca con la dicitura "200 cappellozzi di cartucce per tiro ridotto per armi mod. 91".
Le pallottoline sono contenute in scatole di cartone, ricoperte con carta color bigio-azzurrognolo e con una etichetta grigia con la dicitura "600 pallottole di cartucce per tiro ridotto per armi M. 91".
Cartuccia per tiro ridotto M. 39 per armi M. 91
Cartuccia per tiro ridotto mod. 39
Adottata in sostituzione della precedente, non poteva essere ricaricata.
É costituita da un bossolo di ottone, simile a quello della cartuccia a pallottola ordinaria. La pallottola è costituita da un tubetto di ottone nella cui parte anteriore è inserita una pallottolina di piombo indurito, del peso di 2,10 grammi. La carica è costituita da 0,12 grammi di balistite in piastrelle grafitate.
É confezionata in pacchetti, come per le cartucce a pallottola, con la dicitura "N. 3 caricatori di cartucce da 6,5 mod. 39 per tiro ridotto", oppure "18 cart. cal. 6,5 per tiro ridotto in caricatori per armi 91".
Cartuccia a pallottola M. 91 per prova forzata di armi M. 91
É pressoché identica alla cartuccia a pallottola ordinaria M. 91, dalla quale differisce per avere il bossolo e la pallottola di diametro esterno inferiore di un decimo. La pallottola è di 4/10 più lunga. La carica è costituita da 1,9 grammi di balistite in grani del n. 1. La cartuccia pesa in totale 22,454 grammi. É identificata da una stella a cinque punte impressa, in rilievo, nel fondello.
Cartuccia a pallottola M. 91-95 per prova forzata di armi M. 91
Cartuccia a pallottola mod. 1891-95 per prova forzata scomposta nei suoi componenti.
In seguito questa cartuccia è stata modificata ed il bossolo è stato chiuso al colletto mediante un'aggraffatura, impermeabilizzata con paraffina. É confezionata in pacchetti, di cartoncino rossastro. Sul coperchio porta la dicitura "N. 25 cariche di lancio per 'Artifizio R sfollagente a mano e per tromboncino".
Cartuccia da lancio per tromboncino calibro 22 mm
É utilizzata con il tromboncino modello 1961 P.S. e modello 1963 P.S.
Il bossolo è chiuso al colletto mediante un'aggraffatura, impermeabilizzata con paraffina.
Cartuccia a pallottola perforante per armi M. 91 e per mitragliatrici
Presenta la pallottola ad ogiva acuminata, con incamiciatura in maillechort e nucleo di acciaio speciale temperato, rastremato posteriormente, investito in un bossoletto di piombo per permettere alla pallottola di prendere la rigatura della canna. La carica è costituita da 2,25 gr di solenite speciale. La cartuccia pesa in totale 20,4 gr. É confezionata in pacchetti, come per le cartucce a pallottola M. 91-95, avvolti in carta color grigio, con la dicitura "A pallottola P. per armi M. 91 e per mitragliatrici".
Cartuccia a pallottola luminosa-incendiaria per armi M. 91
e per mitragliatrici
Cartuccia a pallottola perforante per armi mod. 91 e mitragliatrici
Si tratta, in definitiva, di una cartuccia tracciante. La pallottola è di forma cilindrico-ogivale, più lunga della pallottola ordinaria, contenente un'ogivetta di piombo ed un tubetto cilindrico che contiene una miscela che si accende all'atto dello sparo e brucia producendo una scia luminosa. Poiché la temperatura di combustione è piuttosto elevata (oltre i 2000 gradi centigradi), l'effetto della pallottola è anche incendiario. Da qui la denominazione della cartuccia. L'ogiva della pallottola è colorata in rosso per permettere l'identificazione. La cartuccia pesa in totale 20,7 gr. É confezionata in pacchetti, come per le cartucce a pallottola M. 91-95, avvolti in carta color bianco, con la dicitura "A pallottola luminosa incendiaria per armi M. 91". Esistono anche pacchi di cartucce contenenti 50 cartucce sciolte, con la dicitura "50 cartucce a pallottola luminosa-incendiaria per armi M. 91".
Cartuccia a pallottola perforante-incendiaria
Chiamata anche "perforante-luminosa". Presenta la pallottola ad ogiva acuminata, con incamiciatura in maillechort, contenente in punta un nucleo di acciaio speciale temperato ed un tubetto cilindrico contenente una miscela che si accende all'atto dello sparo e brucia ad alta temperatura senza produrre la scia luminosa.
Cartuccia da aggiustamento
Veniva impiegata per l'osservazione del punto di impatto del proiettile. Presenta la pallottola cilindrica ad ogiva tronco-conica, con incamiciatura in maillechort, contenente una spolettina a percussione, una capsula esplosiva e del fosforo bianco. All'impatto produce una nuvoletta di fumo.
Cartuccia incendiaria BTS
Chiamata anche "fumigena-incendiaria". Si tratta di una cartuccia che oltre ad avere proprietà incendiarie, presenta anche delle caratteristiche traccianti, emettendo una scia di fumo. Presenta una pallottola, di forma cilindrico-ogivale, con incamiciatura in tombacco, che porta nell'ogiva quattro forellini otturati con una lega di piombo a basso punto di fusione ed è chiusa alla base con un tappo di piombo. La pallottola contiene una miscela di fosforo bianco. All'atto dello sparo, il calore generato fonde la lega che chiude i forellini, per cui a contatto con l'aria il fosforo si accende.
Cartuccia speciale per gare di tiro a segno
Cartuccia a pallottola luminosa-incendiaria per armi mod. 91 e mitragliatrici
Cartuccia speciale per gare di tiro a segno a palla appuntita
Di questa cartuccia non si hanno molte notizie. È analoga alla cartuccia a pallottola ordinaria M. 91-95, dalla quale differisce per avere una pallottola ad ogiva appuntita, con incamiciatura in maillechort. La carica è costituita da 1,75 gr di balistite in piastrelle grafitate. È confezionata in pacchetti portanti la dicitura "N. 18 Cartucce speciali per gare di tiro a segno".
7,35x51 mm. CARCANO
Cartuccia a pallottola M. 38 per armi M. 38
Cartuccia a pallottola ordinaria mod. 38 con incamiciatura d'acciaio
placcata al maillechort e con incamiciatura placcata al tombacco
É costituita da un bossolo di ottone, con corpo leggermente tronco-conico, con colletto cilindrico raccordato al corpo da un tronco di cono, simile a quello della cartuccia calibro 6,5 mm ma, naturalmente, con il colletto di calibro maggiorato. La pallottola, del peso di 8,28 grammi e lunga 27,28 mm, è di forma ogivale allungata, presenta un'incamiciatura di acciaio placcato al tombacco con un'ogivetta di alluminio ed alla base un nucleo di piombo trafilato. I primi lotti di cartucce costruiti nel 1938, o di costruzione precedente, presentano l'incamiciatura di acciaio placcato al maillechort. La carica è costituita da 2,65 grammi di nitrocellulosa in cilindretti grafitati. La cartuccia pesa in totale 19,75 grammi. Sulla faccia inferiore del fondello sono impressi i contrassegni di fabbricazione, rappresentati, come sempre, dalle iniziali del capo-tecnico collaudatore, dallo stabilimento di produzione e dalle ultime due cifre dell'anno di fabbricazione.
É confezionata in pacchetti, con la dicitura "N. 3 caricatori di cartucce a pallottola cal. 7,35 per armi mod. 38".
Cartuccia a pallottola M. 38 per tiri di esattezza
É identica alla cartuccia a pallottola M. 38, ma è allestita con il peso della carica, il diametro ed il peso della pallottola esatti. Pesa in totale 19,9 grammi.
Cartuccia a pallottola frangibile, tipo Magistri, per armi M. 38
Cartuccia a pallottola frangibile mod. 38 tipo Magistri
Cartuccia a pallottola M. 38 per tiri di esattezza
É identica alla cartuccia a pallottola M. 38, ma è allestita con il peso della carica, il diametro ed il peso della pallottola esatti. Pesa in totale 19,9 grammi.
Cartuccia a pallottola frangibile, tipo Magistri, per armi M. 38
Cartuccia a mitraglia M. 38
É analoga, salvo il calibro maggiore, alla cartuccia a pallottola frangibile M. 37, tipo Magistri, calibro 6,5 mm. La pallottola pesa 7,41 grammi. La carica è costituita da 1,21 grammi di balistite in grani del n. 2
Cartuccia a mitraglia M. 38 per armi M. 38
7,92x57 mm. MAUSER
La cartuccia 7,92 Mauser (o più comunemente 8 Mauser) è stata impiegata per vari anni, prima della IIª guerra mondiale, da varie mitragliatrici italiane, quali la Sistar, la Breda-Safat mod. 1935, la Scotti mod. Fanteria e la Scotti mod. Postazione, prima della definitiva adozione della cartuccia 8x59 Breda mod. 35. Durante la IIª guerra mondiale venne impiegata in varie armi di preda bellica e, dopo l’8 settembre 1943, in armi fornite dai tedeschi alle truppe della R.S.I. Tra le armi di preda bellica si può ricordare il fucile mitragliatore ZB 37 (o ZB 30 J) ex yugoslavo. Dopo l’8 settembre i tedeschi si ritrovarono in possesso di un rilevante numero di armi. Tra queste il moschetto mod. 91/38 TS nato in calibro 7,92 e riconoscibile per lo sguscio nella culatta mobile, per la lettera «S» marcata sia sulla parte superiore della culatta mobile che sul manubrio dell’otturatore, per la scritta «7.9» marcata nella parte superiore della tacca di mira e per i due bulloni passanti in corrispondenza dei due traversini. Oltre a questo, però, c’era tutta la serie delle armi mod. ‘91 e ‘91/38 in calibro 6,5 e 7,35. Si rappresentava, quindi, il problema di uniformare, per quanto più possibile, il munizionamento standard. I tedeschi non si persero d’animo e così trasformarono un numero, per altro non troppo rilevante, di armi dal calibro originale al loro calibro d’ordinanza, per darle in dotazione ai propri reparti di seconda linea. Le operazioni da effettuare non erano molto impegnative, se si eccettua l’alesatura della canna e la nuova rigatura, e comprendevano lo sguscio nella culatta mobile, per permettere l’alimentazione con cartucce più lunghe di 5 mm rispetto all’originale, il rinforzo della calciatura con i bulloni passanti e la modifica alla faccia anteriore dell’otturatore. Anche il fucile mitragliatore Breda mod. 1930 venne convertito alla cartuccia tedesca.
Cartuccia a pallottola ordinaria
Cartuccia a pallottola ordinaria cal. 7,92 mm.
È costituita da un bossolo di ottone. Negli anni ‘30, la pallottola era del tipo «S» (Spitzgeschoss), cioè appuntita, con incamiciatura al maillechort spalmata di grasso. La carica è costituita da nitrocellulosa. Presenta l’anellino di capsula verniciato di verde. Durante la IIª guerra mondiale venne impiegata una cartuccia con la pallottola di tipo «sS» (schweres Spitzgeschoss) ovvero a pallottola pesante appuntita biogivale con base rastremata (tipo boat-tail), con incamiciatura placcata al maillechort. La cartuccia pesa 26,90 grammi, la pallottola 12,80 grammi ed il bossolo 11,30 grammi. La carica è composta da 2,79 grammi di nitrocellulosa in piastrelle. È generalmente contrassegnata con la verniciatura nera o verde dell’anello di capsula e, normalmente, non presenta contrassegni di fondello.
Cartuccia a pallottola tracciante
Sempre negli anni ‘30 venne sperimentata anche una cartuccia a pallottola tracciante, contraddistinta dalla colorazione rossa dell’ogiva della pallottola. La pallottola era di tipo appuntito biogivale con base rastremata, lunga 37,6 mm.
Pacchetto caricatore
Qualche riga la merita anche il pacchetto caricatore. Essendo impossibile utilizzare lo stesso pacchetto (lunghezza 64,5 mm) che normalmente contiene 6 cartucce cal. 6,5 o 7,35 mm (ingombro totale di 67,4 mm), si optò per ridurne la capacità a 5 cartucce (lunghezza pacchetto da 57 a 58 mm e ingombro totale di 60 mm). Vennero impiegati pacchetti fabbricati ex novo in acciaio brunito con una strana S runica al centro del foro rettangolare o modificati dagli originali (sia in ottone che in acciaio brunito) mediante accorciatura di 3 mm per lato.
FASI DI LAVORAZIONE DELLA PALLOTTOLA
La pallottola si compone del nucleo di piombo e del rivestimento costituito da un bossoletto di maillechort. Il nucleo si ricava da piombo, ridotto in filo, tagliato, con una apposita macchina, in pezzetti che sono, quindi, compressi in modo da risultare tutti di eguale lunghezza e peso. I bossoletti si ricavano da strisce di maillechort (lega di nickel puro 15÷16% e di rame elettrolitico). Le operazioni necessarie sono:
Tagliatura e strozzatura.
Primo trafilamento.
Secondo trafilamento.
Terzo trafilamento:
Queste quattro operazioni sono simili a quelle che si effettuano nella lavorazione del bossolo. Viceversa, dopo queste operazioni non viene praticata la ricottura, data la malleabilità del maillechort che non rincrudisce facilmente.
Lavaggio:
Dopo le operazioni precedenti il bossoletto viene lavato con acqua calda e soda, quindi risciacquato con acqua fredda, sgocciolato ed asciugato. Formazione della pallottola e saldatura del nucleo:
I bossoletti, con la bocca rivolta verso l'alto, sono inumiditi con una goccia di acido idroclorico, che facilita la saldatura, e ricevono il nucleo di piombo. Sono, quindi, fatti passare sopra a dei cannelli a gas che sviluppano il calore necessario a fondere il piombo e dopo raffreddati con aria fredda, per cui il piombo, raffreddandosi, si salda al bossoletto.
Lavaggio di ultimazione:
I bossoletti, con il nucleo saldato, sono lavati con acqua ed acido solforico, poi risciacquati, sgocciolati ed asciugati ad una temperatura dai 100° ai 150°.
Operazioni conclusive:
In questa serie di fasi, il piombo viene compresso entro il bossoletto e viene abbozzata l'ogiva. Si esegue il pareggiamento dei bossoletti alla bocca, si chiude la pallottola alla base, si completa l'ogiva e si trafila la pallottola per renderla di diametro esatto. Alla fine viene praticata, vicino al fondello, una scanalatura che permette di ricevere la tripunzonatura del bossolo, con la quale si assicura la pallottola al bossolo.
Cartuccia a pallottola M. 91 per armi M. 91
É stata progettata presso il Laboratorio Pirotecnico di Bologna, dall'allora capo-tecnico collaudatore Luigi Scotti, conte della Scala di San Giorgio, per essere impiegata assieme al fucile ed al moschetto da cavalleria mod. 1891.
É costituita da un bossolo di ottone, con corpo leggermente tronco-conico, con colletto cilindrico raccordato al corpo da un tronco di cono. All'interno del colletto si trova un risalto anulare che impedisce alla pallottola di penetrare nel bossolo in seguito ad urti. Il fondello è a faccia inferiore piana, con scanalatura anulare di presa per l'estrattore (bossolo tipo Rimless). La capsula di ottone è caricata con miscela fulminante (fulminato di mercurio 50%, clorato di potassa 25%, solfuro di antimonio 25%), protetta da vernice da "cassule", con incudinetta fissa a due fori di vampa (innesco tipo Berdan). La pallottola, del peso di 10,45 grammi è di forma cilindrico-ogivale, presenta un'incamiciatura di maillechort (lega di rame 85% e di nichelio 15%) con nucleo di piombo trafilato, saldato e compresso. É trattenuta al bossolo dalla semplice tensione del colletto. La carica è costituita da 1,95 grammi di balistite in grani del n. 1. Tra carica e pallottola è inserito un bioccolo di cotone idrofilo.
Sulla faccia inferiore del fondello sono impressi i contrassegni di fabbricazione, rappresentati, come sempre, dalle iniziali del capo-tecnico collaudatore, dello stabilimento di produzione e dalle ultime due cifre dell'anno di fabbricazione.
É confezionata in pacchetti, di forma parallelepipeda con invoglio di cartoncino rinforzato agli angoli da strisce di percale, con all'interno due tramezzi longitudinali che formano tre scompartimenti, nei quali si alloggiano tre caricatori completi, quindi, di 18 cartucce. I pacchetti sono avvolti con carta color arancione. Esternamente portano l'indicazione dell'anno e del luogo di fabbricazione, con la dicitura "M. 91". Sulla faccia anteriore porta un bollo con le iniziali del capo-tecnico collaudatore e sul coperchio un bollo con la lettera "O", per indicare che il caricatore è di ottone.
Cartuccia a pallottola M. 91-95 per armi M. 91
Articolo tratto dai "Saggi di Oplologia" pubblicato nel 1997 dal Circolo Culturale "Armigeri del Piave".
É analoga, salvo il calibro maggiore, alla cartuccia a mitraglia M. 91-95 per armi M. 91. La pallottola pesa 18,47 grammi ed è costituita sempre dal tubetto cilindrico di ottone, chiuso all'estremità inferiore, con i tre tagli longitudinali e con all'interno i 10 segmenti semicilindrici di piombo trafilato sormontati da una ogivetta di piombo che resta parzialmente scoperta. La carica è costituita da 1,30 grammi di nitrocellulosa pura in tubetti. Tra carica e pallottola è inserito un bioccolo di cotone idrofilo. La cartuccia pesa in totale 29 grammi.
Cartuccia da salve M. 38 per armi M. 38
É analoga, salvo il calibro maggiore, alla cartuccia da salve M. 91-95 per armi M. 91. La pallottola, in legno di faggio, cava internamente, di forma simile a quella della pallottola ordinaria, è colorata in rosso-arancione. La carica è costituita da 1 grammi di balistite in piastrelle, tenuta in sito da un disco di feltro. La cartuccia pesa in totale 10,30 grammi.
Cartuccia da salve tipo Magistri per fucili mitragliatori
É analoga, salvo il calibro maggiore, alla cartuccia da salve tipo Magistri per mitragliatrici calibro 6,5 mm. La carica è costituita da nitrocellulosa.
Cartuccia da esercitazione per armi M. 38
É analoga, salvo il calibro maggiore, alla cartuccia da esercitazione M. 91-95 per armi M. 91. La forma della falsa pallottola presenta, però, la forma della pallottola ordinaria, sempre con le quattro scanalature longitudinali, brunita e con l'anima di legno di faggio. La cartuccia pesa in totale 11,56 grammi.
Cartuccia per tiro ridotto M. 39 per armi M. 38
É analoga, salvo il calibro maggiore, alla cartuccia per tiro ridotto M. 39 per armi M. 91. La pallottolina di piombo indurito pesa 2,82 grammi. La carica è costituita da 0,11 grammi di balistite grafitata in piastrelline, tenuta in sito da un bioccolo di cotone idrofilo.
Cartuccia per prova forzata di armi M. 38
É analoga alla cartuccia a pallottola ordinaria M. 38 dalla quale differisce solo per la carica che è costituita da balistite in grani del n. 2. Presenta, per l'identificazione, una stella a cinque punte, impressa in rilievo, nella corona circolare del fondello del bossolo.
Cartuccia per prova forzata di sbarre per canne di armi M. 38
É analoga alla cartuccia a pallottola ordinaria M. 38 dalla quale differisce solo per il diametro della pallottola e del bossolo che sono inferiori alla ordinaria. La carica è costituita da balistite in grani del n. 2. Deve essere in grado di generare una pressione di 4200 atmosfere. Presenta, per l'identificazione, una stella a cinque punte, impressa in rilievo, nella corona circolare del fondello del bossolo.
Cartuccia a salve M. 38