Ecco alcune immagini del moschetto col tromboncino.
Nel 1928 con la ripresa della produzione del moschetto modello 1891 per ts (modificato), fu realizzato
anche uno speciale tromboncino lancia bombe che doveva essere dato in dotazione a cinque uomini per
ogni squadra di fucilieri.
Il tromboncino mod. 28 è stabilmente accoppiato con un moschetto modello 1891 per ts
opportunamente modificato, utilizza per la propulsione della bomba la normale munizione d'ordinanza
mod. 91/95, mentre la canna del tromboncino, ad anima liscia, ha un calibro di 38,5 millimetri.
Allo sparo, poiché la palla non può partire, il colletto del bossolo si allarga ed i gas passano nella camera
di lancio del tromboncino attraverso quattro fori fornendo l'energia necessaria al lancio della bomba.
Dopo il lancio della bomba, aprendo l'otturatore, vengono espulsi il bossolo spento e la pallottola, la
quale si arresta contro un apposito risalto.
Questo modello di tromboncino fu radiato dal servizio nel 1934, ma quando furono costruite le armi
modello 1891/38 nel calibro iniziale di 7,35, furono riutilizzate giacenze d'arsenale, dato che le canne
usurate del calibro 6,5 erano facilmente trasformabili in questo nuovo calibro.
Con la nuova produzione di armi modello 1891/38, è abbastanza frequente dunque trovare moschetti le
cui calciature derivano in modo molto evidente da legni del " moschetto modello 1891 per t.s. per
tromboncino mod. 28" recuperati, ripristinati ed adattati, alla nuova struttura, con la solita maestria dei
nostri lavoratori di intarsio.
La descrizione che segue è estrapolata dalla "Istruzione sommaria e provvisoria sul moschetto col
tromboncino Mod.1928" allegata come appendice al "Manuale dell'Ufficiale Istruttore dei Corsi Premilitari"
- Ministero della Guerra - Istituto Poligrafico dello Stato - Roma 1929 Anno VII -

Generalità
Il moschetto con tromboncino mod. 28 consente il tiro a pallottola normale di fucileria ed il lancio sino a
200 metri di bombe da fanteria contro bersagli defilati.
Sia per il tiro a pallottola sia per il lancio delle bombe s’impiega la cartuccia regolamentare modello
91/95 e si usa lo stesso otturatore del moschetto; otturatore che per il lancio delle bombe con
tromboncino si passa dalla culatta del moschetto a quella del tromboncino.
Lo sparo nei due casi si effettua sempre agendo sul grilletto del moschetto.
Per il puntamento nel tiro a pallottola s’impiega la linea di mira normale; nel tiro col tromboncino
s’impiega invece una seconda linea di mira, determinata da una tacca aggiunta a sinistra al ritto d’alzo
regolamentare e da un mirino fissato lateralmente sulla sinistra del moschetto.
La tacca della seconda linea di mira può assumere le posizioni determinate da tre incisioni impresse in
rosso sul bordo dell’ala sinistra dello zoccolo d’alzo, e contrassegnate dai numeri 1-1,5 e 2, alle quali
viene fissato il ritto d’alzo a seconda che la distanza del bersaglio è di 100, 150 o 200 metri.
È da tener presente che la bomba, con una maggiore inclinazione dell'arma (circa 27°) può essere
lanciata sino a 320 metri circa.
CARATTERISTICHE TECNICHE E COSTRUTTIVE

L'arma si compone di:
Moschetto
Tromboncino Mod. 28
Parti di collegamento del moschetto col tromboncino


Moschetto (visualizza)
Deriva dal moschetto modello 1891 per ts al quale sono state modificate alcune parti ed aggiunte altre.
Le parti del moschetto modificate sono:
la scatola serbatoio, il grilletto, il ritegno dell’otturatore, il bocchino, la canna, l’alzo (zoccolo, ritto, e
perno), la cassa e il copricanna.
Le parti nuove aggiunte al moschetto sono:
il mirino del tromboncino, che comprende il mirino propriamente detto, la ghiera e la vite di ghiera.

Tromboncino Mod. 28 (visualizza)
Comprende le seguenti parti:
canna, camera di scoppio, culatta, meccanismo di caricamento e sparo.

Canna
È costituita da un tubo del calibro 38,5 che porta posteriormente un collare con avvitamento interno
per l’unione alla camera di scoppio.
Al tubo in vicinanza della bocca è applicato un congegno elastico di ritegno della bomba, sul quale sono
praticati internamente 4 fori radiali per la scomposizione.

Camera di scoppio
Consta di un corpo cilindrico tronco-conico con una cavità interna in cui va ad allogarsi la cartuccia
all’atto del caricamento e che porta 4 piccoli fori divergenti per il passaggio dei gas nella canna.
Esternamente presenta due avvitamenti: uno anteriore per il collegamento colla canna, l’altro posteriore
per il collegamento colla culatta.
Anteriormente, in asse, porta avvitato un peduncolo cilindrico sul quale va ad appoggiarsi la bomba.
Il peduncolo presenta all’estremità 4 faccette che permettono, nella eventualità che la camera di
scoppio si ostruisca per la mancata fuoruscita della pallottola, di svitarlo con apposita chiave a
bicchiere, in modo da poter disostruire la camera di scoppio con un mezzo qualsiasi.

Culatta
Internamente è uguale ed esternamente è simile alla culatta di armi mod. 91; sul fianco sinistro porta
un fermo a T. per la sua unione alla staffa di collegamento del tromboncino al moschetto,
posteriormente ed inferiormente dei fori per l’alloggiamento di viti del congegno di scatto e della relativa
scatola di protezione.

Meccanismo di caricamento e sparo
Comprende:
l’otturatore, e il congegno di scatto e di espulsione.

Otturatore  (visualizza)
È lo stesso otturatore che viene passata dalla culatta del moschetto a quella del tromboncino.

Congegno di scatto e di espulsione
Si compone delle seguenti parti: leva di scatto, imperniata alla culatta, e collegata col grilletto del
moschetto a mezzo dell'asta di scatto; bilanciere con dente di scatto e perno del bilanciere, simile a
quello delle armi mod.91; leva di ritegno dell'otturatore, uguale al ritegno esistente nel moschetto;
scatola di protezione del congegno di scatto con relative viti (la scatola porta internamente un piccolo
pinolo, ribadito sulla parte posteriore del fondo, che serve di comando della leva dell'otturatore);
l'espulsore con relativa molla.


Parti di collegamento del tromboncino col moschetto
Comprendono:
una staffa ad U con vite, ed una fascetta. La staffa è sagomata internamente secondo il profilo della
canna del moschetto, ed ha lateralmente sulla faccia destra un incastro a T per il perno di culatta; la
fascetta (con vite e piastrina di centramento) è costituita da due mezze fascette unite a cerniera, e
porta sulla metà di destra un grosso anello che si investe sul collare posteriore della canna del
tromboncino sulla metà di sinistra porta la maglietta per la cinghia


Munizioni per il moschetto
Nulla di variato per quanto si riferisce alle munizioni del moschetto.


Munizioni per il tromboncino - Bomba inerte
La presente istruzione prescinde dai tipi di bombe da guerra e da esercitazione, e considera solo la
bomba inerte, la quale s’impiega unicamente per l’addestramento dei reparti. Essa si comporta sulla
traiettoria in modo analogo alle bombe da guerra finora sperimentate; ma non scoppia all’urto sul
terreno, poiché non contiene sostanze esplosive.
Di semplicissima struttura, senza parti mobili, permette, senza subire deformazioni sensibili, l’esecuzione
di molti lanci.
È costituita da un bicchiere cilindrico, di lamierino, dello spessore di variabile mm. 10-13 e del diametro
esterno di mm. 38,5 sul quale si avvita un involucro di forma tronco-conica, pure di lamierino dello
spessore variabile di mm. 10-13.
Il caricamento interno è costituito da un tassello cilindrico di legno.
Peso complessivo grammi 150 circa. Colorazione del corpo in nero, ottenuta mediante abbrunatura.
La bomba inerte viene riutilizzata, fino a che, per eventuali deformazioni subite in lanci precedenti,
richieda sforzo per essere introdotta nel tromboncino. In questo caso occorre scartarla e non più
impiegarla al tiro.

Sezione della bomba Sr2 per tromboncino mod. 28.
PRATICA DELL’ARMA

Tolto l’otturatore dalla culatta mobile del moschetto, lo si mette a posto nella culatta del tromboncino,
mantenendolo aperto, in posizione di caricamento. S’introduce prima la bomba nella canna del
tromboncino e la si fa scorrere fino a che non vada ad appoggiare sul peduncolo. In questa posizione
la bomba resta trattenuta dall’apposito ritegno.
S’introduce, quindi, una cartuccia regolamentare mod. 91/95 nella camera del tromboncino e si chiude
l’otturatore: l’arma è così pronta per lo sparo, che si effettua agendo sul grilletto del moschetto. Alla
partenza del colpo, la pallottola appoggiata anteriormente al fondo della camera, non può avanzare, i
gas prodotti dalla deflagrazione della carica, allargando la bocca del bossolo, hanno sfogo, attraverso i
quattro fori della camera di scoppio. nella camera del tromboncino e trasmettono la loro forza alla
bomba.
Aprendo subito l’otturatore, viene estratto dalla camera del tromboncino il bossolo, e con esso cade la
pallottola. L’arma è quindi pronta per un successivo colpo.

INCEPPAMENTO DELLA PALLOTTOLA

L'inceppamento della pallottola è un caso eccezionale e quando esso avviene di norma la pallottola
esce battendo con la mano sulla pala del calcio. Quando non si raggiunge con questo mezzo il risultato
si deve svitare il peduncolo per mezzi della apposita chiave a bicchiere e battere la pallottola con la
testa della bacchetta o con altro mezzo idoneo. L'operazione deve essere effettuata presso i corpi
dall'armaiuolo.
La bomba Sr2 con governale, fu prodotta dalla Società Romana Costruzioni Metalliche e studiata esclusivamente per essere lanciata col tromboncino mod. 28.
La sua gittata era di 250 metri, ma con appropriate inclinazioni poteva raggiungere i 450 metri.
Il tromboncinio modello 28 non fu mai usato durante la guerra, ai soldati italiani fu dato in dotazione, dal 1943, il più pratico Schiessbecher, adattabile ad ogni tipo di arma.
Bomba Sr2 (collezione privata Claudio Jori)