Valentino G., l'ho conosciuto a Novegro in un giorno di maggio di alcuni anni fa, era stato dimenticato con tutti i suoi ricordi, in mezzo a cinghie per fucili, cacciaviti, oliatori, elmetti e quant'altro il mondo di militaria potesse offrire.
La sua "storia" era  meticolosamente conservata in una grossa cartella, foglio matricolare, libretti personali, tessere, foto, fogli di licenza, autorizzazioni e tutto ciò che lo aveva accompagnato nella sua vita militare; era tutto catalogato e presumo a suo tempo, custodito gelosamente.
Mi sono permesso di raccontarlo, perchè reputo la sua documentazione militare un valido contributo storico.
Ecco la conferma di arruolamento e nel foglio successivo l'assegnazione al Reggimento Lancieri.
È il 1902 e tutti i giovani nati nell'anno 1882 vengono chiamati al servizio militare, ecco il documento spedito dal sindaco del comune per notificare la chiamata.
Ecco alcuni cenni storici, sul reclutamento, sulla coscrizione (variabile per epoca e Stato) e le varie opzioni di legge (immancabili dato che il nostro Paese è sempre stato il leader della burocrazia e degli escamotages).

Dall'Archivio del comune di Verona, prendiamo atto delle cinque liste esistenti che sancivano le varie differenze di inquadramento per il reclutamento, Regno Lombardo-Veneto (1820-1840):

"Ogni anno venivano compilati cinque elenchi, uno per ciascuna delle classi d'età dei coscrivibili.
Ogni classe era a sua volta ripartita in cinque liste. Le prime due liste comprendevano rispettivamente gli esentati e gli esclusi ; la terza coloro che avevano tentato di sfuggire all'iscrizione e, perciò, venivano arruolati in via forzosa; nella quarta tutti coloro che non avevano diritto neppure ad una esenzione temporanea; nella quinta, infine, i posticipati per esenzione temporanea.
Pertanto, i coscritti potevano essere sorteggiati solo se rientravano nella quarta lista di ciascuna classe."


Questa invece è la normativa che indica gli obblighi del sindaco, Regno d'Italia:

La successiva normativa sul reclutamento militare (r.d. 6 agosto 1888, n. 5655 e il relativo regolamento r.d. 2 luglio 1890, n.6952) conservò l’obbligo per i sindaci di compilare entro il primo gennaio di ogni anno elenchi provvisori (Elenchi preparatori) di tutti i giovani che avessero compiuto i diciotto anni d’età, servendosi dei registri di stato civile, del registro di popolazione e di altri documenti utili.
Entro la fine di gennaio si procedeva alla notificazione pubblica per chiamare alle armi i giovani; quindi, si provvedeva alla correzione e all’integrazione della lista di leva, cancellando i deceduti, i dispersi, gli emigrati ed inserendo coloro che ne facevano richiesta.
La lista di leva, approvata nel mese di marzo dalla giunta municipale, doveva essere trasmessa al prefetto e successivamente al commissario di leva.

Dopo le operazioni di reclutamento venivano formati i ruoli matricolari - registri che riportano l’iter militare di ciascun arruolato - i quali dovevano essere aggiornati attraverso le comunicazioni ricevute dai distretti circa le variazioni matricolari dei militari.
Per ogni classe venivano compilati tre volumi distinti per categoria di servizio, ma dal 1921, con la riduzione ad un’unica categoria, ci si limitò ad un unico elenco.

Chi sono i coscritti. Per formare armate così numerose, i "volontari" però non bastavano più.
Fu allora che, tra i primi decenni e la metà del Settecento, venne introdotto quasi ovunque un rudimentale sistema di coscrizione, ovvero di servizio militare obbligatorio temporaneo e non retribuito.
In linea di principio avrebbero dovuto essere passibili di coscrizione tutti i sudditi maschi in buona salute e in età adatta alle armi (in genere, dai sedici ai quaranta anni).
Ma le categorie esentate erano numerose: nobili ed ecclesiastici, prima di tutto, in ogni Paese; e poi, a seconda delle epoche e dei Paesi, gli uomini sposati, gli avvocati, i notai, i funzionari pubblici, i maestri artigiani, e, ancora, chiunque fosse in grado di ottenere la dispensa dalla registrazione nelle liste dei coscritti.


L'estrazione a sorte
. Si stabiliva chi avrebbe prestato servizio con l'estrazione a sorte, effettuata sulla base di elenchi da cui erano stati depennati gli esenti.
Molti, a quel punto, disponendo dei mezzi necessari, preferivano in ogni caso pagare di tasca propria un sostituto e scampare alla caserma.
Così, a sperimentare la vita delle armi furono anche in questo caso soprattutto figure provenienti dai ceti sociali più umili; per lo più contadini senza proprietà.
Il servizio militare obbligatorio durava un numero limitato di anni (in genere un paio) e non prevedeva, se non in caso di estrema necessità, l'impiego in battaglia, riservato per lo più ai volontari.


Ecco il numero assegnatogli dalla sorte, facendo un gioco di parole, per il sorteggio.
Il coscritto è stato estratto a sorte e quindi gli viene notificato il giorno di convocazione per l'esame definitivo e  conferma di arruolamento.
Libretto personale, notate la cura con cui è stata ricucita la piastrina di riconoscimento.
Alcune pagine importanti del suo libretto personale, la pagina delle esercitazioni con le armi (tiro con la pistola) e la dotazione personale con le matricole delle armi in dotazione, tra le quali il moschetto modello 1891, matricola B1291.
Viene richiamato durante la Prima guerra mondiale ed assegnato come riservista ad un deposito.
Ecco la tessera di riconoscimento.