E' fatta di acciaio fuso al crogiuolo, è la canna del fucile mod. 1891 accorciata fino a raggiungere una lunghezza di 452 mm.; anche il profilo esterno che è leggermente tronco-conico è portato a misura, con la tornitura della canna, per poter inastare la baionetta nella volata.
Punto di inizio della tornitura della canna.
Anteriormente si notano il vivo della volata ed una ghiera con un alloggiamento a coda di rondine, sul quale viene posizionato il mirino.
Ecco lo stesso particolare in una immagine più dettagliata. Si può notare la profondità della tornitura.
Posteriormente vi è uno zoccolo sul quale è montato l'alzo a quadrante con una tacca di mira fissa per la distanza di 300 m., una tacca di mira mobile  per la distanza di 450 m., con tacche laterali di graduazione per il tiro da 600 m. a 1500 m.
Posizione intermedia da 600 m. a 1500 m.
Ecco un fucile mod. 1891, fabbricato a Terni nel 1917 e trasformato nel 1925.
Altra trasformazione di un fucile mod. 1891, sempre di un Terni del 1917 e trasformato nel 1926.
Interessante l'asterisco  che identifica una canna rialesata per eccessiva corrosione.
Un ingrossamento con 5 faccette sulle quali sono incise le iniziali della fabbrica, il nome della città ove risiede la fabbrica, il numero di matricola, l'anno di costruzione e i vari punzoni del collaudo, mentre nello specifico ci interessa il timbro ovale con la stampigliatura "FARE (Fabbrica Armi Regio Esercito) TERNI" e tra queste due scritte l'anno di trasformazione espresso in due cifre:
24, 25, 26, 27,28,29.
In teoria possiamo trovare le trasformazioni dei moschetti modello 1891/24 fatte con tutte le fabbriche di produzione del fucile mod. 1891.
Tacca mobile 600 m.
Tacca mobile 1500 m.
Alzo regolato a 450 m.
Alzo regolato a 300 m.
Canna moschetto mod. 1891/24
Interessante Moschetto modello 91/24 fosfatato nel 1971 anche se teoricamente già dal 1969 era destinato ad utilizzo a consumazione e cioè fino a quando fosse soggetto solo a lavori di piccola manutenzione e non troppo onerosi.
(ndr. nel caso pecifico è inconsueta la fosfatazione completa dell'arma, dato che richiede un lavoro di grande manutenzione)